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In questo periodo, ci fu un rallentamento delle attività, sia per ostruzionismo politico interno sia per
i movimenti del 1969 che culminarono in picchetti all’ingresso e assemblee continue.
Alcune persone, come reazione alle coercizioni, ebbero forti sofferenze nella salute fisica. Fra
queste ricordo un tecnico della Fisica Nucleare applicata e la Dott.ssa Maria Petilli.

Per far intendere le ragioni del lavoro di ricerca che stavano boicottando, feci un unico tentativo in
una assemblea interna ma dovetti desistere. Malgrado il trambusto generale in quasi tutto il C.S.N.
Casaccia la vita lavorativa nel Laboratorio di Elettronica continuò con una certa tranquillità.
Brutti episodi da segnalare furono dovuti più a fonti esterne che interne. Sembra che negli animi
delle persone fossero scattati meccanismi distruttivi. Vennero rovinati bagni e docce e rubati
rubinetti e cipolle delle docce.
Dopo il furto di una pesantissima incudine, fummo costretti a chiudere tutti gli armadi aperti fino a
tutto il 1968 e contenenti componenti speciali e metalli preziosi per la realizzazione di contatti
elettrici mediante la vaporizzazione sotto vuoto.

Nelle assemblee generali noi, abituati a lavorare, non riuscimmo a competere con i neoassunti,
scientificamente e tecnologicamente incompetenti, ma molto preparati nelle esposizioni politiche e
nel saper catturare l’attenzione di molti di quei nuovi dipendenti giunti con le raccomandazioni e
più favorevoli a trastullarsi.

Ancora adesso soccombo nelle discussioni con determinati personaggi politicizzati. Malgrado
questo fui l’artefice del rinnovo contrattuale del 1972.
Mi conoscevano di tendenza socialista. Gli antefatti erano che in famiglia, con gruppi riferiti a
Nenni, avevamo partecipato a nascondere ebrei a fascisti e nazisti, pertanto, cooptato come
rappresentante del personale dai sindacati CGIL, CISL e UIL dovetti contrappormi al
rappresentante precedentemente eletto nelle assemblee del C.S.N. Casaccia. Questi perseguendo
politiche agitative si era sempre opposto ai rinnovi contrattuali. Forte di alcuni voti della Casaccia e
di un notevole contributo dei L.N. di frascati, fui eletto come nuovo rappresentante del personale e
davanti a uno stupefatto Ministro Magrì firmai il rinnovo contrattuale insieme ai sindacati nazionali.

Le assemblee rappresentarono un alibi per molti, si assentavano e frequentavano l’Università di
giorno, guadagnavano il passaggio agli esami in un periodo in cui i docenti frastornati e impauriti
erano di manica larga. In un lassismo che non era praticato nel Laboratorio di Elettronica molti nel
C.S.N. Casaccia utilizzarono le ore di lavoro per studiare e laurearsi. Anni dopo, altri come me
frequentarono faticosi corsi serali per lavoratori, istituiti alla Sapienza, ma pronti a rinunciare
quando si trattava di dare la precedenza all’arricchimento di competenze lavorative.

Gli aderenti a Potere Operaio e a Lotta Continua furono integrati nel partito socialista
I Direttori del Centro Studi Casaccia cominciarono a essere scelti più per capacità amministrative
che per capacità scientifiche e taluni solo per aderenze politiche.

L’ostruzionismo alla formazione di un’industria elettronica nazionale italiana portò il taglio ai
finanziamenti del “Laboratorio di Elettronica” e alcune attività con fisici e tecnici furono integrate
nel Dipartimento RIcerca Tecnologica (RIT).

1975. da qui devo inserire la parte che mi riguarda come gruppo esterno al L.E. che sarà nella
Separazione isotopica con Francesco Catoni e nei progetti europei per la robotica e per il navale
con Silvio Bevilacqua durante gli anni del terrorismo.
Bisognerà forse agganciarlo al documento di Gislon, correggere qualche imprecisione e vedere cosa
è utilizzabile nel contesto più generale della storia CNEN-ENEA.
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